La sento arrivare, sta per girare le chiavi nella porta. Spengo le luci, rimangono solo poche candele.
Le lascio solamente un foglietto con le istruzioni. Poche ma chiare e precise.
1- Indossa la mascherina 2- Stenditi sul divano
La spio da dietro la porta a vetri, sorride, è curiosa, vorrebbe sapere cosa le aspetta ma dovrà avere un attimo di pazienza...anche se odia aspettare, quando vuole qualcosa la deve avere....SUBITO!
Il gioco è questo, non ci parliamo, lei avverte solamente la mia presenza, sente i miei passi, il mio respiro ed il mio odore. Entro in sala, le giro un po attorno, sento il suo profumo della sua pelle.
Accendo altre candele, un incenso sta bruciando sulle note di una canzone jazz.
Sento qualcuno avvicinarsi alla porta di ingresso, è il momento.
Apro una bottiglia di vino, verso due bicchieri e torno dietro la porta a vetri .
Ho lasciato le chiavi sulla porta, come da accordi, vedo la sua ombra proiettata dalle candele. Un attimo di titubanza poi chiude la porta dietro di se, la guarda, sono attimi davvero intensi.
E' alta più o meno come Marika, minuta, capelli scuri, quasi neri, ma forse è la poca luce che inganna. Deve avere circa trenta anni, non riesco a vedere altro, solo indonna un paio di stivali alti, un giubbotto corto... vedo Marika muoversi, probabilmente avverte una presenza che non è la mia.
Si avvicina a Marika, la sfiora con la mano e appoggia le labbra sulle sue...ci siamo...
giovedì 3 gennaio 2008
Giochi di ombre
Pubblicato da coccoepapaya alle 11:01:00 AM
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